Circa il 90% dei matrimoni della stagione 2020 sono stati posticipati. Alcuni si sono svolti in forma privata ed intima, e solo una piccola percentuale è stata annullata del tutto.
Forse quest’ultimo dato potrebbe trovare la sua causa nella logica del lock down, e non vuole il mio essere un vuoto sarcasmo, ma solo la reale constatazione che il periodo affrontato ha messo a dura prova più alcuni che altri.
Chi come me organizza matrimoni ha trascorso la propria segregazione in casa a spostare. Spostare e rispostare date, lavorare sul calendario come se fosse un sudoku per intenderci, cercando di far combaciare le esigenze degli sposi con quelle delle ville, dei vari fornitori e di tutti coloro che quel giorno avrebbero realizzato il progetto insieme a me.
Fare questo tipo di lavoro però non è stancante, né faticoso, richiede solo del tempo, tanta pazienza e flessibilità, perché tutti hanno affrontato la nostra identica situazione. Ciò che mi ha in parte turbato e fatto riflettere sono state le parole di alcune spose a cui il 2020 lascia come regalo non gradito il pesante giorno del proprio “non matrimonio”.
Quanto è vero che le date scandiscono la vita di ognuno di noi, i ricordi sfociano in emozioni siano esse di felicità o di dolore, sono sentimenti legati a doppio filo con una ricorrenza ben precisa.
Ma si può cancellare il ricordo negativo di una data non celebrata? Ovviamente non posso essere io a dare una risposta cosi personale, ognuno di noi nel suo piccolo grande mondo troverà la risposta, sia essa pratica o legata al karma, non importa, farà a modo suo.
Però il titolo di questo articolo mi ha ispirata, fornendomi la riposta, la mia almeno.
Il non matrimonio somiglia un po al non compleanno di una fiaba straordinaria e, come tutte le fiabe, oltre alle parole essa contiene un significato più profondo, sempre se lo vogliamo trovare.
Ciò che importa è che la data del vostro matrimonio sarà, non è già stata. Quella passata è solo la data di un non matrimonio identica a tutti gli altri 364 giorni dell’anno, come sosteneva il Cappellaio Matto.
Ma per far si che resti tale bisogna avere la pazienza di aspettare e costruire quel nuovo ricordo, quell’unico giorno, diverso per forma e sostanza, da tutti gli altri.
Ed ora il mio consiglio, magari impopolare tra chi come me fatica per costruire un progetto lungo mesi e a volte anche anni, ma dovuto oggi più che mai. Stravolgete i vostri progetti, non ne abbiate paura. Avete l’occasione unica di poter organizzare un nuovo matrimonio, due invece che uno, che non porti con se l’ombra di un anno difficile. Costruite qualcosa di nuovo, di diverso, di migliore, fatelo con passione, con dedizione, fatelo mettendoci dentro voi e il vostro cambiamento, perché quello che sarete fra un anno non potrà mai essere uguale a ciò che sareste stati ieri.
Oggi è il 6 ottobre 2020, 13 anni fa mi sono sposata. Il tempo è volato, è come aprire la finestra, respirare a pieni polmoni e richiuderla. Ma mentre respiri sei già cambiato e quando la chiudi hai la consapevolezza che il matrimonio è e resta innanzitutto l’unione di due persone.
Grazie a Laura (sposa 2020 ora 2021) che mi ha ispirato e fatto riflettere.
Elisa Orsetti Wedding Planner
Le Reve srl
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