E’ stato un anno difficile, diciamo anche due.
Diciamo che anche il 2022 non è iniziato nel migliore dei modi anche se, parlo personalmente, l’estate si preannuncia ricca di soddisfazioni, lo sguardo al 2023 già è attivo. Speriamo.
Chi come me fa questo lavoro da molti anni ha stretto i denti, ha tirato la cinghia e con molto rispetto ed umiltà ha fatto il suo per cercare di sopravvivere, con riguardo e cautela, sempre. La professionalità individuale si può misurare certo, tutto è misurabile. Misuriamo la professionalità in base al sapere (la conoscenza) e al saper fare (le nostre abilità), in base ai risultati e perché no, in una società consumistica, anche in base al valore di mercato che gli altri ci attribuiscono, sia il nostro un prodotto o un servizio. Però manca qualcosa a questa misurazione, manca forse la variabile più importante che è il saper essere, o come diremmo a Roma il “sape’ campà”. Ma non in accezione negativa, tutt’altro.
Il saper essere è il sapersi comportare, sapere non solo essere bravi ma anche delle brave persone, saper rispettare il lavoro altrui tanto quanto se non più del nostro. Ora io al mio lavoro ho dato un valore, alla mia persona ho dato un valore, alla mia professionalità ho dato un valore. Poi entro sui social e la mia fiducia nel settore wedding e nel suo valore va a picco come il Titanic, mi sento come Rose o peggio come Jack. Trovo offerte di corsi da wedding planner a € 29,99 che nemmeno la televendita su Telepontina, omaggi di beni a chi segue il corso, probabilmente di valore superiore al corso stesso e mi viene da ridere pensando alla batteria di pentole e il copriletto con i fiori gialli e lavanda di una volta. In realtà c’è poco da ridere, in realtà bisognerebbe indignarsi. Vedete non è solo una questione che tocca il mondo wedding, oggi questa professione sembra essere la panacea di tutti i mali, o di tutti gli indecisi, ma domani cambierà, e toccherà ad un’altra figura più accattivante e meno complessa.
Esattamente, ho scritto complessa perché lo è, perché richiede tanto impegno, perché il segreto è che fare questo lavoro non è poi cosi semplice e certamente non da tutti, specialmente non per chi ha comprato la sua formazione allo stesso prezzo di due pacchi di canottiere.
Esprimo il mio disappunto a sostegno di una professione seria e che in tal modo deve essere trattata, perché queste offerte sono estremamente offensive, offensive per chi fa questo lavoro con serietà da anni ma soprattutto per chi vorrebbe seriamente intraprenderlo come percorso di vita.
Nei confronti di tutte queste persone bisognerebbe sapersi comportare perché senza dubbio meritano di più di un offerta 3×2, meritano più attenzione, più rispetto, più professionalità, perché la professionalità vale, almeno la mia, e non sia avvicina mai a € 29,99.